Dall’ECO DI BERGAMO DEL 04/10/2017
Il Fidippide bergamasco ha gambe di ferro e un cuore grande.
Da Atena a Sparta, 246 km tra fatica, salite e storia, Luca Sala da Boccaleone è stato anche il messaggero del piccolo davide: “Un ragazzino di Brescia che lotta con una malattia rara. E’ stato a lui che ho pensato nei momenti di difficoltà”.

Ne ha affrontati a bizzeffe nel corso di una delle sfide più leggendarie del mondo dell’ultramaratona. E’ il secondo bergamasco nella storia ad aver chiuso la Spartathlon (posizione numero 86 su 400 partecipanti da 24 nazioni, crono 32h06’12”), nove anni dopo il maestro della prima ora “Sir” Lucio bazzana: “Il momento più emozionante? Sicuramente l’arrivo – continua il capitano dei Fò di Pe, club per cui è tesserato -. Quello del bacio ai piedi della statua di Leonida.

Per un giorno e mezzo mi sono sentito venerato come un calciatore che gioca nella nostra serie A: da queste parti questa gara è mitica”….

> Leggi l’articolo completo